Siamo nel 1800 con tre bottoni con la figura di Maria Antonietta, ghigliottinata dalla Rivoluzione Francese nel 1793. Le figure sono sempre postume alla loro vita. Il primo bottone è una miniatura su carta pitturata a mano, sotto vetro con un cerchio dorato, con otto zaffiri bianchi e otto rosette di metallo. Il secondo su materiale di sintesi, pitturato a mano, una miniatura su carta sotto vetro con un cerchio in rame. Il terzo un bottone di lega metallica. Dopo la Rivoluzione Francese vi è stata la Restaurazione, i nobili, che avevano salvato la testa, portavano i bottoni con i personaggi della Rivoluzione, con una aggiunta. Io ho solo tre bottoni con la figura di Maria Antonietta, ma esistono bottoni con l’immagine di Robespierre, di Marat, di Dalton, di Luigi XVI, il cappello della libertà in due versioni, che il Re, marito di Maria Antonietta, aveva lanciato al popolo come segno di pace. La giunta, Giovanna D’Arco, nata nel 1412, lontanissima dalla Rivoluzione Francese, l’hanno inserita in quell’elenco perché era stata considerata la capostipite della rivolta verso il potere precostituito.

Una cosa che bisogna sapere è che l nobili dal 1300 fino quasi a metà del 1800 facevano a gara fra loro a chi aveva la reggia più bella, il salone più prezioso, la biblioteca o la pinacoteca più importante ed aggiornata, insomma ognuno voleva esser in tutto superiore agli altri.
In questo gioco facevano parte anche i bottoni. I bottoni erano prerogativa degli uomini, ne portavano da 30/50 a 100/150 e poi vi sono le eccezioni. Erano i gioielli degli uomini, le donne generalmente portavano i veri gioielli ed i lacci per allacciare le vesti. Due eccezioni …. eccezionali: Francesco 1° Re di Francia nella prima parte del 1500 si era fatto fare una veste di velluto nero con 13.600 ( avete letto bene tredicimilaseicento) bottoni d’oro. Li aveva fatti Jack Polin l’orafo di corte, ma anche il più famoso di Parigi. L’altra eccezione, il famoso Re Sole Luigi XIV . Quando faceva le riunioni di governo o i ricevimenti di Stato, a Versailles aveva una veste con 816 bottoni in pietre dure, ma 1.826 in diamanti, perché era la sua pietra preferita. Aveva speso 14 milioni di franchi d’oro.

 

A sinistra: bottone su metallo con otto zaffiri e otto rosette, la miniatura sotto vetro in cerchio dorato. Databile metà 1800. A destra: bottone su materiale sperimentale (xilolite) dipinta a mano la parte esterna, miniatura sotto vetro cerchio dorato. Databile fino 1800.
A sinistra: bottone su metallo con otto zaffiri e otto rosette, la miniatura sotto vetro in cerchio dorato. Databile metà 1800. A destra: bottone su materiale sperimentale (xilolite) dipinta a mano la parte esterna, miniatura sotto vetro cerchio dorato. Databile fino 1800. In basso al centro: bottone in lega metallica.

 

Note Maria Antonietta d’Abrurgo, Regina di Francia – figlia (Vienna 1755 – Parigi 1793)di Francesco I e di Maria Tersa d’Austria, sposò nel 1770 iil futuro Re di Francia Luigi XVI, dal quale ebbe due figli. Divenuta Rergina in breve tempo, non fu ben vista dal popolo e da buon parte della corte. Scoppiata la rivoluzione francese tentò di fuggire a Varennes nel 1791. Ricondotta a Parigi Maria Antonietta fu imprigionata, prima nel Tempio, poi nella Conciergerie e ghigliottinata il 16 ottobre del 1793.

Giorgio Gallavotti
Direttore e creatore del Museo del Bottone di Santarcangelo

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