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IL VILLAGGIO OPERAIO

DI DEIR EL-MEDINA

La stazione di valico o villaggio intermedio

Alessandro

Rolle

EGITTOLOGIA

Dopo aver trattato del corpo

di guardia di Pa demi, i “Medjai

della Tomba”, e prima di pas-

sare alla descrizione delle

altre categorie nelle quali era-

no suddivisi gli abitanti di Deir

el-Medina, occorre fornire un

cenno sul villaggio intermedio

o stazione di valico. Gli operai

del villaggio erano attivi nei

cantieri aperti sia nella Valle

dei Re che nella Valle delle

RegineePademi eraposta tra

le due valli non proprio in po-

sizione equidistante da esse:

infatti la distanza tra il villaggio

e la Valle dei Re era all’incirca

quattro volte maggiore del-

la distanza con la Valle delle

Regine. Terminato il riposo

settimanale la squadra usciva

dal villaggioe, attraversandola

zona meridionale della necro-

poli occidentale, passava nei

pressi della tomba di Khawey

1

,

contrassegnata oggi con la sigla TT214. Iniziava quindi a percorrere lo stretto sentiero nel fianco della collina

tebana. Poco oltre la metà cambiava direzione, dirigendosi verso nord mantenendo ad occidente la Cima, la

vetta della collina che gli abitanti del villaggio avevano deificato: proprio sotto di questa si trovava la stazione

di valico. Il sentiero da percorrere non era né particolarmente lungo, circa quaranta minuti di camminata, né

difficoltoso grazie a muretti di contenimento che furono costruiti nei punti in cui lo strapiombo era maggiore.

Questi muretti edificati in pietra secca, in parte ancora visibili, sono databili al Nuovo Regno e recano dei segni

in grafia ieratica e geroglifica - che ci consentono di conoscere il nome di alcuni operai - ed in caratteri greci,

copti ed arabi a testimonianza del continuo utilizzo di questo percorso: il sentiero infatti ancora oggi è percorri-

bile. Il villaggio intermedio venne costruito sia come stazione di sosta per gli operai che, per mancanza di tem-

po o per la stanchezza accumulata dalla dura giornata lavorativa, preferivano passare le notti fuori casa anche

nei periodi di non eccessiva calura rinfrescati dal soffio della “dolce brezza del Nord” (per utilizzare le parole

degli Egizi), sia per un maggior controllo da parte dei Medjai: gli ipogei della valle dovevano rimanere segreti e

tutto questo andirivieni sulla collina avrebbe di sicuro potuto attirare l’attenzione di eventuali malintenzionati.

Il sito fu scavato negli anni trenta del secolo scorso dal francese Bernarde Bruyère e restituì i resti di ben 78

1 Ricoprì la carica di “Custode nella Sede della Verità”: la sua tomba si data tra la diciannovesima e la ventesima dinastia.

foto 1 / Piantina del gruppo di capanne nel settore Nord / Da “Le village, les décharges, le station de repos du col de la

Vallée des Rois”. B. Bruyère in FIFAO 16, 1939.