Table of Contents Table of Contents
Previous Page  8 / 28 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 8 / 28 Next Page
Page Background

8

nella salita, assieme a un’opera di Dante Ferretti che

ricopre per intero una delle pareti laterali del vano

scale, dal titolo “Percorso Nilotico”. Quest’opera è

dedicata al maestro Alberto Burri (1915-1995) e si

rifà evidentemente a una delle sue serie artistiche

più famose, quella dei

“Sacchi”

, nella quale vengono

utilizzati dei scacchi di iuta incollati su tela.

Dal secondo piano parte la visita vera e propria alla

collezione, dall’Epoca Predinastica al Nuovo Regno.

E’ qui adesso che possiamo ammirare, tra gli al-

tri straordinari reperti, la tela dipinta di Gebelein

(3600-3350 a.C. circa), la statua della principessa

Redji risalente alla III dinastia (2592-2543 a.C. circa),

la statua del “Sovrintendente dei lavori del faraone”

Iteti risalente alla IV dinastia (2542-2435 a.C. circa) o

la stele falsa-porta di Uhemneferet proveniente dal-

la necropoli di Giza. Qui hanno trovato dimora con-

fortevole e adeguata i modellini di barca provenienti

dalla Tomba di Ini, il modellino della barca di Shemes,

la splendida statua di Djefhapi, tutti reperti databili

al Primo Periodo Intermedio (2080-1980 a.C. circa),

nonché la stele falsa-porta di Hornakht, risalente al

Medio Regno, inizi della XII dinastia (1939-1840 a.C.

circa). E molto altro ancora. Una menzione speciale

la meritano le pitture della tomba di Iti, “Capo delle

truppe del Re” e “Tesoriere del Re”, e di sua moglie

Neferu, risalente al Primo Periodo Intermedio.

La tecnica espositiva, con un’illuminazione partico-

lare, è davvero notevole e consente di apprezzare

totalmente la qualità di quelle pitture che risalgono

a circa 4.000 anni fa, fino ad oggi pressoché inacces-

sibili. Scendendo al piano di sotto attraverso un’am-

pia scala, i cui affreschi ricoperti da strati di intonaco

sono stati riportati alla luce e restaurati, si arriva al

primo piano che ospita i reperti afferenti a contesti

precisi: Deir el-Medina e i corredi funerari di Kha e

Merit, Valle delle Regine, per poi passare all’Epoca

Tolemaica, Romana e Tardo Antica.

Sceso l’ultimo gradino delle rinnovate scale, si è

portati dalla naturale spinta d’inerzia ad infilarci

nell’area dedicata al villaggio di Deir el-Medina. Qui

sono esposti e finalmente fruibili in modo adeguato,

i papiri che in quell’area furono ritrovati. Il celebre

ostrakon della Danzatrice ha trovato la sua visibili-

tà e la splendida cappella di Maya, adesso è stata

valorizzata nel modo giusto. Sul fondo di questa

parte espositiva una porta consente l’accesso a una

sala parallela, che ospita uno dei capolavori asso-

luti di questa collezione, ma direi dell’antico Egitto:

la tomba dell’architetto Kha e di sua moglie Merit,

con i suoi reperti che incantano anche i visitatori più

distaccati e collegano la vita quotidiana a quella ol-

tremondana, attraverso il lavoro di abili mani artigia-

Scala mobile / opera di Dante Ferretti / ph Paolo Bondielli

Epoca predinastica e Antico Regno / ph Paolo Bondielli

Medio e Nuovo Regno / ph Paolo Bondielli