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ne guidate da un dio creatore. Usciti dagli ambienti

di Kha e Merit e dopo aver oltrepassato il punto di

ingresso a questo piano, ci si trova di fronte a un

altro allestimento che lascia senza parole, che però

è anche prova tangibile di un cambiamento di rot-

ta nella gestione di questa istituzione museale. E’ la

Galleria dei Sarcofagi, dove sono presenti alcuni tra i

più bei esempi di sarcofagi risalenti al Terzo Periodo

Intermedio e all’Epoca Tarda (1100-600 a.C. circa),

quasi tutti restaurati presso il Centro di Restauro

della Venaria Reale. Questo allestimento è inserito

in un progetto, il Vatican Coffin Project, coordinato

dal Reparto Antichità Egizie dei Musei Vaticani, in

collaborazione con il Laboratorio di Diagnostica per

la Conservazione e il Restauro dei Musei Vaticani.

Un progetto a cui partecipano, oltre il Museo Egizio

di Torino, anche il Rijksmuseum van Oudhen, il

Museo del Louvre e il Centre de Recherche et

Restauration des Musées de France. Si respira aria

di progetti internazionali di altissimo livello. In que-

sto piano è stata allestita una sala di grande interes-

se, la Papiroteca, che custodisce il patrimonio papi-

rologico del Museo Egizio. Non va dimenticato che a

Torino venne Jean François Champollion poco dopo

aver capito il funzionamento che stava alla base della

scrittura geroglifica, per verificare se le sue intuizioni

erano giuste, applicandole su questi preziosi docu-

menti. I loro nomi sono noti a chi si occupa di anti-

Galleria dei sarcofagi / ph Paolo Bondielli

Galleria dei sarcofagi / ph Paolo Bondielli